venerdì 8 giugno 2012

PROGRESSO NELLA CURA DELL'EMOFILIA

Per la cura dell’emofilia vi sono importanti novità. Queste ultime arrivano da un innovativo studio, che dalle prime fasi sembrerebbe che abbia ottenuto degli ottimi e rassicuranti risultati, per quanto riguarda un nuovo farmaco per la terapia dell’emofilia. Ricordiamo che i pazienti affetti da questapatologia sono costretti ad un’attenzione particolare e alla somministrazione di un numero elevato di infusioni endovenose.La novità del nuovo farmaco è stata presentata durante la 23esima edizione del Congresso della Società Internazionale di Trombosi ed Emostasi (Isth) che si è tenuta a Kyoto, in Giappone. Lo studio è stato condotto dai ricercatori della Baxter BioScience Global. Lo sviluppo clinico del nuovo farmaco è all’inizio ma ha già dato agli studiosi delle ottime speranze. Qual è la sua innovativa azione nel paziente emofilico? In quest’ultimo è presente la malattia per la carenza di alcuni fattori di coagulazione, come il Fattore VIII o il Fattore IX, questa mancanza può essere totale o parziale, e per questo motivo sono legati a continue infusioni endovenose di plasmaderivati dei fattori carenti.
Il nuovo farmaco ha un obbiettivo diverso, ossia di rallentare il decadimento di tali fattori, e conseguentemente di ridurre il numero e la frequenza delle infusioni. La novità sta anche nella via di somministrazione, che sarà sottocutanea. Insomma una serie di dettagli che miglioreranno anche l’approccio del paziente alla malattia. Gli studiosi della Baxter, durante l’evento di Kyoto hanno anche presentato l’unico Fattore di Von Willebrand, attualmente in via di sviluppo, prodotto con la tecnologia da DNA ricombinante. Al contrario degli attuali trattamenti che consistono in derivati del plasma umano. A breve inizierà un ulteriore studio in fase III per confermare gli ottimi risultati del primo di fase I.


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